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Birdwatching d'inverno per ammirare i volatili che svernano in Friuli Venezia Giulia

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Oche in volo. Foto di Fabio Perco©

Giacca mimetica, binocolo saldamente impugnato e taccuino alla mano. È il birdwatcher d'assalto, appostato anche in inverno, nonostante il freddo, nelle numerose aree naturali del Friuli Venezia Giulia. Per gli amanti della natura e degli animali queste sono proprio le settimane ideali per osservare gli uccelli migratori: tra dicembre e gennaio, dalla Russia e dal Nord Europa, ne arrivano stormi e stormi qui nelle nostre zone, per svernare.

Se volete cimentarvi per la prima volta con questa esperienza, è il momento giusto per puntare dunque sui grandi numeri e avere più probabilità di avvistare alcuni volatili. Le oche selvatiche, ad esempio, simbolo della Riserva Naturale Valle Cavanata, arrivano a migliaia nell'area presso Fossalon di Grado. Non sono da meno oasi naturali come l'Isola della Cona, sulle foci dell'Isonzo, o la Riserva di Canal Novo, alle foci dello Stella, dove stazionano miriadi di volatili da qui ai primi mesi di primavera. Le zone umide sono il paradiso dei birdwatcher: anatre, oche, aironi, cormorani e limicoli popolano in gran numero le paludi costiere.

Oltre alle schermature naturali, le aree protette sono spesso dotate anche di pannelli informativi e di osservatori coperti, creati ad hoc, che sono ottimi punti di osservazione per ammirare l’avifauna senza disturbare gli animali. Durante vari periodi dell'anno vengono organizzate delle visite guidate a tema dal personale dei parchi (a volte occorre richiederle su prenotazione) o in collaborazione con le guide naturalistiche della regione.

È il caso di domani, quando, all'alba, Nicoletta Perco, figlia del noto naturalista triestino che ha fortemente voluto la creazione dell'area protetta alla foce dell'Isonzo, accompagnerà gli interessati alla scoperta del “Risveglio della Laguna”: al sorgere del sole, infatti, si può assistere allo spettacolo delle oche che si svegliano e volano fuori dai ripristini. In questo periodo dell'anno nell'area ce ne sono oltre 2mila ed è più facile avvistarle.

L'appuntamento è alle ore 7 (si raccomanda puntualità), al Centro Visite dell'Isola della Cona, per una passeggiata di circa 4 ore che prevede l'osservazione anche di altre specie presenti. Si va dall'oca grigia alla lombardella che arriva dalla Siberia, dai cormorani ai marangoni minori, fino a varie specie di aironi e anatre, come le tuffatrici nordiche, che a febbraio poi ripartono e non si vedono più. Con un po' di fortuna, al mattino presto si possono incontrare anche mammiferi come le volpi e i caprioli.

Alla fine della visita chi vorrà potrà fermarsi a mangiare al bar della Riserva. Si consigliano scarpe da trekking leggero e abbigliamento adatto. Chi lo possiede, porti un binocolo. Il costo della visita è di 8 euro a persona ed è richiesta la prenotazione (tramite la pagina Facebook di Nicoletta Perco oppure al numero 347 5292120).

Oche lombardelle in volo dalla Cona Fabio Perco

Se siete alle prime esperienze, potrebbe essere utile procurarvi una “guida da campo”, ovvero un libro o manuale con illustrazioni delle varie specie di uccelli, possibilmente corredate da una breve descrizione, e magari da una cartina che indica la distribuzione di quella specie.

Altro paradiso per i birdwatcher, in Slovenia, subito dopo Portorose, vicino al confine con la Croazia, sono le saline di Sicciole (Sečovlje): assieme alla penisola di Sezza, tutta l’area è stata proclamata Parco Naturale nel 1989. Punti di osservazione particolarmente interessanti sono il canale Giassi e la zona dismessa di Fontanigge.

 

Associazioni che si occupano di birdwatching

EBN Italia (European Bird Net) consente ad appassionati birdwatcher italiani ed europei di rimanere in contatto, scambiandosi segnalazioni e informazioni in rete.
Nella nostra regione, l'Associazione di Studi Ornitologici e Ricerche Ecologiche (www.astorefvg.org), fornisce consulenza a vari enti e associazioni ambientaliste.

Gli associati promuovono l'interesse per l'ornitologia - con particolare riguardo alla conoscenza e conservazione dell'avifauna selvatica e dei relativi habitat – e costruiscono delle banche dati aggiornate. Organizzano corsi di base o di approfondimento, conferenze ed escursioni tematiche. Questa sera, per esempio, a Castions di Strada, si parlerà di “birdgardening”, la pratica di disporre abitualmente semenze, frutta e quanto necessario per attirare piccoli pennuti su davanzali e cortili.

testi di Cristina Favento, foto di Fabio Perco©

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